Il Marchio storico di interesse nazionale nasce allo scopo di tutelare le imprese “storiche” della nostra Italia che da oltre 50 anni hanno portato l’eccellenza del Made in Italy nella loro filiera produttiva.
Il marchio storico rappresenta un’opportunità per le imprese nazionali strettamente connesse al territorio, per incrementare e valorizzare la loro immagine sul mercato, frutto di una lunga tradizione familiare.
L’obiettivo è che il marchio storico, che di per sé non costituisce un titolo di Proprietà industriale, diventi per l’impresa familiare un vero e proprio strumento di marketing, che includa una nuova strategia in cui creatività, innovazione e tutela del know-how siano gli elementi chiave.
Questo traguardo è stato raggiunto recentemente, dall’azienda italiana Select, la prima azienda italiana leader nel settore dei legumi secchi ad aver ottenuto il riconoscimento di “marchio storico”: in questo modo il marchio Select dell’azienda potrà essere affiancato dalla certificazione di marchio storico.
Ma quando è stato istituito il marchio storico di interesse nazionale e in che modo è possibile richiederlo?
Come nasce il marchio storico?
È stato introdotto con il Decreto-Legge n. 34 del 30 aprile 2019, convertito con L. n. 58 del 28 giugno 2019, che ha apportato delle modifiche al Codice della Proprietà Industriale, dando la possibilità ai titolari di marchi d’impresa di poter richiedere l’iscrizione al Registro dei Marchi storici di interesse nazionale.
La richiesta può essere fatta per i marchi:
- registrati da almeno 50 anni o non registrati, ma su cui è possibile dimostrare un effettivo uso continuativo per lo stesso periodo;
- utilizzati per commercializzare prodotti o servizi realizzati da un’impresa di eccellenza fortemente legata alla tradizione e al territorio.
Nel 2020 il legislatore definisce la disciplina da seguire per l’iscrizione al Registro e per l’individuazione specifica del logo “Marchio storico di interesse nazionale” (Decreto MISE del 10 gennaio 2020).
Una volta ottenuta l’iscrizione al Registro, e quindi il riconoscimento a marchio storico di interesse nazionale, l’impresa potrà utilizzarlo con finalità commerciali e promozionali, solo in riferimento ai prodotti/servizi coperti dal marchio che è stato indicato nella domanda di iscrizione.
Procedura per richiedere il marchio storico
Per ottenere questo riconoscimento è necessario effettuare una richiesta all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) per via telematica, nella quale è necessario inserire, oltre all’anagrafica del richiedente, la sua qualifica, ossia se si tratta del titolare o del licenziatario esclusivo.
Inoltre, occorre includere nel dettaglio:
- qualora si parli di marchio registrato, tutti i dati relativi alla prima registrazione e relativi rinnovi;
- qualora si tratti di marchio non registrato, la documentazione attestante a dimostrare «l’uso effettivo e continuativo per almeno cinquanta anni, precisando i prodotti e servizi a cui lo stesso si riferisce» (art.1, punto c) – Decreto MISE, 10 gennaio 2020).
- una dichiarazione sostitutiva in cui si confermi che il marchio per il quale si richiede la registrazione come marchio storico, sia di fatto «utilizzato per la commercializzazione di prodotti o servizi realizzati da un’impresa produttiva nazionale di eccellenza storicamente collegata al territorio nazionale» (art.1, punto d) – Decreto MISE, 10 gennaio 2020).
L’esame ha una durata di 60 giorni in caso di marchio registrato e di 180 giorni, in caso di marchio non registrato.
Un caso pratico: azienda italiana Select
Come rivelato all’inizio, l’azienda italiana Select ha ottenuto il riconoscimento di “Marchio storico di interesse nazionale”.
Si tratta della prima azienda, leader nel settore dei legumi secchi, ad ottenere questa certificazione, a coronamento di una storia iniziata nei primi anni ’50 ad opera del suo fondatore Romualdo Aliberti, che ebbe l’idea innovativa di confezionare i legumi secchi, che sino ad allora venivano venduti sfusi, in scatole in cartone, apponendo il suo marchio.
Questo riconoscimento è il risultato di un modello di business che ha saputo mantenere nel tempo la tradizione con un occhio all’innovazione e alla sostenibilità, in cui «sono stati premiati i valori che guidano fin dagli albori la famiglia Aliberti: qualità, trasparenza verso i consumatori e cura della materia prima, che si combinano con una forte vocazione all’innovazione e alla modernità».
A conclusione, come menzionato, il marchio storico non è di per sé un titolo di PI; pertanto, la relativa iscrizione al Registro non implica un diritto di esclusiva, ma è valida solamente per attestare ufficialmente la “storicità” dell’impresa.
L’intento è indubbiamente quello di valorizzare il marchio dell’azienda, la sua reputazione e immagine a livello commerciale, ma anche di garantire una maggiore tutela del marchio sul mercato.