Il marchio Gucci è indubbiamente uno dei brand di lusso Made in Italy più conosciuti al mondo, indicazione di qualità, con una crescita internazionale che non si è arrestata neanche nei momenti economicamente più critici.
Ogni brand italiano nel mondo della moda è sinonimo di storia e originalità nelle sue forme e colori, allo scopo di promuovere quelle qualità e tipicità che hanno reso i propri prodotti famosi in tutto il mondo, qualificandoli con l’espressione “Made in Italy”.
Prima di raccontare la storia del marchio Gucci, il suo successo e gli attori che lo hanno portato all’apice del business internazionale, facciamo una piccola disgressione: cosa significa “Made in Italy” ?
Cosa significa “Made in Italy”?
L’apposizione “Made in Italy” volto a certificare il marchio di origine di un prodotto, ossia il luogo di produzione dello stesso, di fatto indicherebbe che un prodotto è stato realizzato interamente in Italia. Come è noto ormai la filiera produttiva di un prodotto non segue tutti i suoi passaggi nel solo territorio italiano; pertanto, in questo senso il legislatore ha dovuto adeguare la normativa tenendo conto:
- dei prodotti per i quali la progettazione, lavorazione e imballaggio ha luogo esclusivamente nel territorio italiano, per cui si parla di “100% Made in Italy”;
- di quelli per i quali solo alcune fasi della produzione avvengono effettivamente in Italia, di norma almeno due, per cui il prodotto è qualificato semplicemente come “Made in Italy”.
Il “Made in Italy” quindi è espressione di creatività, qualità e originalità tipica dello stile italiano, nei settori soprattutto dell’arredamento, dell’abbigliamento, della pelletteria: è qui che fa i suoi primi passi il rinomato marchio “Gucci”.
Il marchio Gucci: le origini
L’azienda fu fondata nel 1921 ad opera di Guccio Gucci per produrre e vendere accessori di pelletteria e valigeria.
Il periodo trascorso a Londra da giovane, in cui lavorava in un famoso hotel londinese, gli diede modo di conoscere i nobili inglesi, e quindi il loro stile, e di appassionarsi all’equitazione, da cui trae ispirazione per mettere le basi del suo stile unico e originale.
Nel 1923 nasce il primo marchio Gucci come segno denominativo che indicava solo il nome del fondatore (probabilmente rappresentava la sua firma) che contrassegna l’inizio della sua ascesa nel mondo della moda.
Nel 1929, al marchio viene aggiunta anche l’iniziale del nome Gucci.
Nel 1934 venne creato un nuovo marchio che rappresentava un fattorino con una valigia ed una borsa.
Nel 1938 Gucci apre il suo primo negozio a Roma, in Via Condotti.
L’ingegno di Gucci, la sua creatività e il desiderio di innovazione, lo porta ad utilizzare negli anni Quaranta dei nuovi materiali, meno costosi della pelle, come il lino, la juta, la canapa, la cui espressione è proprio la produzione della sua prima borsa: la “Bamboo”.
Nel 1953 Guccio Gucci muore e lascia quindi le redini dell’azienda ai suoi figli che riescono a mantenerla salda anche a livello internazionale.
Gli anni Cinquanta vedono una:
- rivisitazione del marchio Gucci (1958), per cui il fattorino viene sostituito da un cavaliere in armatura, che tiene sempre in mano una valigia e una borsa da viaggio, a cui si aggiunge uno stemma araldico per ricordare il medioevo fiorentino;
- espansione del marchio a livello internazionale con l’apertura a New York del primo negozio Gucci.
Il marchio Gucci diventa sinonimo di qualità, eleganza e femminilità, affermandosi con decisione anche tra le star di Hollywood.
Nel 1960 uno dei figli di Gucci, Aldo, crea un nuovo marchio rappresentato da due “G” incrociate tra loro – in riferimento certamente al suo fondatore – che viene inserito in vari prodotti, ma solo nel 1971 diventa ufficialmente marchio aziendale, dopo varie modifiche e integrazioni grafiche.
Gli Anni Novanta fanno vivere un momento di crisi dell’azienda per disaccordi familiari, con un conseguente calo delle vendite e un susseguirsi di stilisti, che con il loro aiuto contribuiscono comunque a mantenere in auge il marchio Gucci a livello internazionale.
L’impresa di Gucci vive infatti una svolta importante tra il 1993 e il 1994 con l’entrata di Tom Ford – stilista statunitense – come direttore creativo, che riesce a dare un nuovo impulso e una nuova immagine all’azienda, tramite anche una migliore strategia di marketing basata su efficaci campagne pubblicitarie.
Il marchio Gucci: oggi
Nel 2019 il marchio Gucci subisce un ulteriore restyling, mantenendo le due “G” sovrapposte una rispetto all’altra, ma girate entrambe verso destra.
È questo il segno distintivo tutt’ora utilizzato dall’azienda sui propri prodotti.
Negli ultimi trent’anni, molti sono stati gli attori che hanno contribuito a raccontare la storia del marchio Gucci, che hanno rivoluzionato il brand in termini creativi, estetici e di immagine, con un occhio sempre rivolto all’innovazione, permettendogli così di diventare ad oggi una delle eccellenze del Made in Italy nel settore della moda.