I pareri di libera attuazione si affiancano ai pareri di brevettabilità per verificare che il nuovo brevetto su cui s’intende investire non violi i diritti di terzi su titoli identici o simili già presenti sul mercato.

Cosa s’intende per “libera attuazione”?

La “libera attuazione” (Freedom to Operate – FTO) è un’analisi, effettuata nel mercato, allo scopo di rilevare la presenza di brevetti già in commercio che possano entrare in conflitto con quello che si desidera depositare.

Per questo motivo, la ricerca di “libera attuazione” non deve assolutamente mancare come azione preliminare al deposito di un brevetto, proprio per:

  • Garantire la sua stessa vita;

  • Proteggere l’impresa da rischiosi danni economici;

  • Non rischiare di dover ritirare dal mercato un prodotto già commercializzato (su cui naturalmente si è investito tempo e denaro).

Inoltre, essa consente di:

  • Evitare di ricadere in contenziosi legali per violazione dei diritti di un brevetto a danno di terzi;

  • Indirizzare la politica di ricerca e sviluppo dell’’impresa su prodotti o procedimenti che non siano ancora protetti da brevetti di terzi.

I pareri di libera attuazione

Ad esito della ricerca brevettuale vengono formulati pareri di libera attuazione, in forma scritta, che includono:

La valutazione dei rischi e l’impatto sul mercato qualora si proceda al deposito;

Le indicazioni su come gestire la procedura per arrivare a una soluzione che sia condivisibile ai diversi attori del mercato, a tutela dell’immagine futura dell’impresa.

La ricerca di attuazione

In qualsiasi caso, per poter effettuare una ricerca di libera attuazione, è necessario che il prodotto o procedimento oggetto della ricerca sia descritto in maniera dettagliata.

Infatti, occorre esaminare in maniera approfondita anche le relative rivendicazioni al fine di precisare gli elementi tecnici e i criteri di ricerca utili a individuare i brevetti validi che possano interferire con quello da depositare.